martedì 9 dicembre 2008

Da Innsbruck a Venezia,
dopo la “wiener” alla Ratskeller di Monaco


Con Aldo Buja - titolare dell’Ariston Molino - instancabile al volante della Jaguar a 4 ruote motrici abbiamo fatto un giretto a Monaco e dintorni per mettere a punto un piano marketing che ribadisca che Deutschland è sempre il numero uno per noi che amiamo l’Italia, soprattutto dal punto di visto turistico.

In pieno imperversare di folli urla di dolore da parte dei media, che annunciano periodi di crisi nera (pensate che qualcuno ha scritto che durerà vent’anni) abbiamo percorso in una fredda serata la zona pedonale di Monaco.
Vetrine piene di novità, allestite da arredatori professionisti, negozi pieni di gente, “Reduzierte Preise” non assenti, ma neanche ovunque presenti, poi alla storica Ratskeller, 300 posti di cucina tradizionale tedesco-bavarese, più o meno al gran completo, non di turisti ma di “bavaresi bene”, ben serviti da un vecchio cameriere tedesco che ha imparato ad AMARE l’ITALIA.
La wienerschnitzel era perfetta malgrado il numero di coperti "à la carte" a tre cifre.

I nostri partners tedeschi sono più ottimisti di quelli russi.
Dicono e sperano che la crisi non si sentirà più di tanto, se è vero che da Oltralpe sono diminuite presenze ed arrivi, è altrettanto vero che da nessun altro paese esiste un miglior margine di sviluppo a parità di investimento.

Sulla via del ritorno siamo andati a visitare il Grand Hotel Europa, cinque stelle ad Innsbruck, del gruppo Palenca Luxury Hotels: italiano e quindi vista l’alta qualità, assolutamente accreditato per essere inserito nell’offerta di We Love Italy.

La ricerca della struttura non è facile, la viabilità (hotel route) sembrerebbe opera dell’architetto Winkler con precedenti a Monaco, Bolzano e Abano Terme, il navigatore è sicuramente molto utile, fortunatamente gli abitanti di Innsbruck sono molto pronti ad aiutarvi cercando in qualche caso addirittura di parlare italiano.
Il consiglio più semplice: cercate la stazione, l’albergo è proprio di fronte.
Come cambia il mondo!

Claudia da Lienz (Dolomiti, dall’altra parte di Cortina) ci accoglie calorosamente, si stupisce per il mio tedesco, rispondo che ad Abano parliamo anche italiano.

Siamo alla fine di una totale ristrutturazione:
Assoluto punto di forza è il grande salone Barocco, quello che chiamerei la Sala delle Feste dove fare il ballo delle debuttanti e il concerto di Capodanno.
La hall ed il bar in stile elegante e moderno, con accenni di restyling biedermaier, in grande contrasto con gli antichi ed originali legni delle “Stube” attigue.
Attraenti le junior suite alpine, a costi assolutamente contenuti.
La ristrutturazione è ancora in atto e le camere del primo piano, nonostante la buona volontà di Claudia, armata di pila, non riusciamo a definirle se con l’aggettivo di moderne, forse come la hall.
Ci siamo anche assicurati che comunque ci sarà un piccolo centro benessere, con sauna ed altro, oggi diventati indispensabili per un albergo a quattro o cinque stelle che si rispetti.

In febbraio andremo a Roma per visitare le altre strutture del gruppo:
Il Castello della Castelluccia, solo 24 camere e suites, concierge per 24 ore, piscina bagno turco e idromassaggio.
L'Hotel Art, una struttura di 46 camere facente parte della famosa catena SLH (Small Luxury Hotels), pensate senza insegna con arte e coordiamento di colori.
L'Empire Palace in un palazzo neogotico veneziano con sale modernissime dedicate ai congressi.

Prima di Natale andremo invece a Venezia alla ricerca di alberghi a 4 e 5 stelle per costruire commercializzare pacchetti mixati con alberghi di Abano e Montegrotto Terme. Al riguardo spero di poter utilizzare i due alberghi della famiglia Serandrei, Saturnia International - secolare tradizione - ed il nuovo gioiello veneziano Cà Pisani, con bagno turco.

mercoledì 19 novembre 2008

Blog domenicale dopo il mancato bike tour...


Durante la settimana sono stato in Toscana, c’era brutto tempo, a Montepulciano ho visto un magnifico albergo, il Poggio alla Sala con un bel centro benessere, di cui ho già scritto con toni di giustificato grande entusiasmo alcune note, poi sono andato nel Chianti, dopo aver riempito il bagagliaio di Vin Nobile di Montepulciano.

Ecco alcune recensioni personali e non, prima di parlare del Thermal Forum ad Abano, che si sta concludendo proprio oggi.

Oggi si esaurisce anche Benè fiera del benessere a Vicenza, l’anno prossimo visto che le due manifestazioni si rivolgono alla stesso segmento di mercato, sarebbe forse preferibile un coordinamento in tema di date, perché entrambe sono molto moderne e degne del massimo interesse sia da parte degli operatori che del pubblico che vuole sempre più qualità di vita e benessere.

Il dovere mi ha fatto preferire il Thermal Forum di Abano, dove ho incontrato alcuni operatori interessanti. Per la verità, come capita le prime volte, qualcuno di loro non è stato troppo soddisfatto del programma. Non farò nomi , ma vi assicuro che corrisponde tutto a verità.

Come in tutti i workshops ci sono buyers validi e meno validi, ma quelli buoni è meglio ascoltarli. Punto uno. Il mercato sta cambiando anche per Abano, per le Terme e per il turismo italiano.

Ho letto che il prossimo progetto di sviluppo dell’Enit è stato revocato, probabilmente per mancanza di fondi o meglio per poterne giustamente indirizzare l’utilizzo ad un adeguato sviluppo della quella che è la più grande risorsa del nostro bel Paese, dove potrebbe essere il caso di invocare e pianificare ancora una volta il ritorno di Goethe.

Nel nostro piccolo di TAS, abbiamo speso si un po’ di soldini in Germania, ma nel 2008 - anno orribile specialmente da settembre in poi - siamo riusciti a recuperare qualche presenza di quel mercato che resta sempre il più importante. Al nord è fallita una grande compagnia di low cost danese: dove era scoppiata la moda di andare quattro o cinque volte all’anno in Malesia e dintorni.

Fare turismo di qualità e wellness e nella calda acqua Termale di Abano e Montegrotto, vicino a Venezia, potrebbe essere la nuova idea da lanciare e proporre agli scandinavi che non hanno mai creduto alla fangoterapia, ma che adorano l’acqua calda delle nostre piscine e i campi da golf dove si gioca anche d’inverno. Scusate… Siccome mi devono ancora approvare il piano marketing di TAS, non posso neanche scrivere le direttive di sviluppo dove proporrò di investire, già dai prossimi mesi (temo che coi venti che tirano mi diranno di risparmiare), soprattutto perché lo ha detto anche il direttore generale di una banca che locale non è. E allora?
Gli operatori selezionati al Thermal Forum (non più di tre) che ho portato a vedere gli alberghi di Abano che ho potuto e ritenuto di scegliere, non erano contenti: ”they weren't amused at all“. Mi hanno detto che hanno ricevuto le camere peggiori, non hanno potuto fare trattamenti e purtroppo non manderanno clienti dove hanno alloggiato, speriamo che li prenotino comunque ad Abano e Montegrotto, perché mi pare che abbiano capito che, in qualche caso, ne vale veramente la pena. Della qualità del territorio e di molte strutture, la maggioranza, credo non se ne debba discutere. Se andate a vedere i grandi nomi del termalismo italiano, Abano e Montegrotto sono veramente le “ultime dei moicani”. I super consulenti romagnoli le hanno bastonate, ora vediamo cosa combinano a Salice Terme… dove sul sito c’è ancora in evidenza il programma dell’estate 2008 che è finita da tre mesi.

A proposito di terme, la settimana scorsa sono stato anche a Montecatini, dove il titolare dell’hotel Vittoria mi aveva telefonato per chiedermi aiuto sul mercato russo.

Malintesi, bassa stagione, temporale e assoluta carenza di segnaletica a parte, ho comunque visitato l’hotel, che stando al sito mi aveva fatto sperare che anche in questa località termale fosse finalmente iniziato un processo di rinnovamento. Purtroppo l’hotel ha la metà delle camere non rinnovate e non visitabili e leggendo le recensioni di americane su trip advisor se ne capisce il perché. Che cosa succederà quando la mutua italiani non pagherà più certe cure termali? Speriamo nel ritorno degli americani, che avranno comunque bisogno di un po’ di tempo per ripartire. Anche in Chianti se ne è terribilmente sentita la mancanza: l’offerta non è così importante in termini di quantità, avevo poco tempo e ho dovuto improvvisare, limitandomi a visitare un paio di strutture a Radda e più precisamente Palazzo Leopoldo con un piccolo e affascianate centro benessere. A pochi passi completa l’offerta l'antico Palazzo San Niccolò, ristrutturato di recente che malgrado la chiusura autunnale mi han molto gentilmente concesso di visitare. In tema di top hotels di We Love Italy, le due strutture potrebbero una valida componente dell’offerta toscana, che stiamo per preparare.

Magnifica Toscana - il Poggio alla Sala


Poggio alla Sala è un nuovo magnifico resort nel cuore dei vigneti del Vino Nobile di Montepulciano.
Non è facile da trovare, occorre la massima concentrazione o un buon navigatore che non vi porti in uno dei diversi laghi secondari che circondano questo trionfo di vitigni di Prugnolo gentile.
La nebbiolina di San Martino non aiuta chi ha sottovalutato l’importanza di una buona e razionale organizzazione per raggiungere la meta.

Elisa, per fortuna e per bravura, mi da una mano e mi accoglie con un caloroso benvenuto telefonico, guidandomi negli ultimi chilometri. Poi mi spiega che la location tra tre comuni Montepulciano, Chiusi e Chianciano sta creando incredibili problemi di permessi per la segnaletica. Una segnaletica che è vietata a non più di 2500 metri dalla struttura, distanza che non permette neanche di uscire dalla distesa di vigneti che circondano il resort.
Storie italiane assurde che con gli anni abbiamo imparato ad accettare e finanche ad amare.
Come si fa a non amare posti come questo, dopo la piacevole ed interessantissima visita e successiva intervista alla bella “capo ricevimento” corro fuori per fare qualche scatto amatoriale che permetta di meglio trasmettere la bellezza ed il fascino al tramonto che in pochi minuti si trasforma in una serata di luna quasi piena (penso che manchi solo un giorno).

L’edificio è pieno di storia, prestigiosa dimora padronale settecentesca è diventata albergo o meglio resort dal giugno dell’anno scorso.
Per ora conta solo venti splendide utilità abitative, che diventeranno una cinquantina nel maggio del 2009.
Si tratta di un rispettoso e perfetto restauro con scelta di materiali di grande qualità.
Originali e moderne soluzioni nelle grandi Junior con vasca idromassaggio in camera, protetta da un separè leggermente trasparente, con lucette di vari colori diffuse in alternanza.
Non andateci da soli… Honeymoon perfetto, oppure indimenticabile scappatella...

Il cuoco, o meglio, lo chef è un giovane barese: stagionalità, freschezza delle materie prime, brevi tempi di cottura. Tutto il resto è intuito, passione e creatività.
Così è scritto nel depliants ed il sottoscritto conferma.
Inoltre la tagliata di chianina era assolutamente straordinaria.
Nei tempi di attesa tra una portata e l’altra, osservate il soffitto con stupendi affreschi settecenteschi restaurati.
La piccola colazione è servita sempre nella stessa sala ed anche per noi italianissimi amanti della sola brioche è comunque perfetta, anzi direi qualcosa di più, vista anche la bontà della torta di mele.

Infine prima di correre verso il Chianti trovo il tempo di testare il centro benessere con il suo percorso rigenerante che ha nel bagno turco hamman il suo punto più affascinante e caldo.
Tutto è comunque esclusivo dal solarium alla panca ai prodotti di bellezza SUITE.
Piccolo forse in certi suoi spazi , ma comunque mi si dice di afflusso rigorosamente calibrato, mai più di 6 persone alla volta.

lunedì 3 novembre 2008

Dai tetti di Parma a Porretta Terme


Stanno inaugurando la tratta ad alta velocità Milano Bologna, ma la A1 malgrado la quarta corsia, o forse perché non è ancora stata completata continua ad essere una lotteria in tema di tempi di percorrimento. Ecco l’idea di uscire a Fiorenzuola, percorrendo la vecchia via Emilia per andare a cercare un antico indirizzo dove si andava una volta a mangiar bene.
Siamo in territorio parmense e finalmente appare l’insegna Romanini, il ristorante è ora al primo piano, mentre al piano terra c’è il fornitissimo negozio di alimentari di Amoretti, distributore di prodotti di ristorazione di gran marca. Malgrado il rischio del successivo abbiocco, non riusciamo a resistere alla tentazione della “mangiatina” di culatello e contorni vari, innaffiati da un buon bianco della casa a 6 euro la bottiglia (incredibile!). Tutto molto buono, c’è anche la “bruscona”, cioè la crostata di marasche per l’occasione arricchite da qualche prugna - ci dice la cameriera - con grande professionalità. Dora poi all’assaggio sentenzia che sono stati aggiunti anche i frutti di bosco e dalla cucina le fanno eco che ha ragione.
All’uscita nel dare un’occhiata al banco frigorifero scopriamo porzioni di caviale Molossol (in Russia l’hanno proibito...).

Avanti verso la mia cara Parma, Boris ha mandato un'email per richiedere l’assistenza nella visita dell’Hotel Palace Maria Luigia, un affermato quattro stelle della catena SINA Hotels. Alla Pilotta c’è la mostra del Correggio e l’albergo è ben occupato, il preavviso è troppo breve, ma comunque una brava e giovane parmigianina ci accompagna, mentre fuori infuria un tempo da lupi.

La struttura è ben manutenuta, ogni anno vengono rifatte parte delle camere, la posizione è ottima, anche se non la migliore, per la stagione lirica del Teatro Regio, la visita dei luoghi di Maria Luigia (giardini, musei e palazzi) e - naturalmente - la spesa nei negozi della Ghiaia.
A proposito di Ghiaia, se vi ritrovate ad acquistare formaggio parmigiano, quando viene aperta una nuova forma, potreste anche essere invitato all’assaggio per approvazione, mentre le “resdore” di oltre torrente, in fila dopo di voi, esprimono in dialetto locale i loro fondati dubbi sulla vostra competenza in materia. L’hotel ha anche una piccola palestra con runner, vogatore e ciclette, mentre i televisori delle camere sono vintage, salvo quelli del 1° piano. Stupende le due junior suite con vista sui tetti di Parma.

Proseguiamo velocemente verso Porretta Terme dove Boris ha prenotato al ristrutturato Hotel Helvetia con un centro benessere d’avanguardia. Bravo l’architetto, sia nella scelta dei colori sia nell’equilibrio del restauro di una vecchia struttura. Poche camere di diverse dimensioni per un conseguente adattamento ai locali preesistenti, il comfort dell’abitabilità è comunque perfetto con grande gusto nell’arredo. Al ristorante non amo le diete, soprattutto in viaggio, evidentemente sono necessarie per certe strategie, ecco che il menu con la precisazione delle calorie è buona cosa.

Fantastica è l’offerta in tema di benessere: una bella e moderna piscina, con idromassaggi e cascate e acqua clorurato-sodica (un'esclusiva dell'hotel) riscaldata a 35 gradi, ben arredate le cabine dei massaggi. Ma il punto di forza è il vecchio rifugio antiaereo trasformato in un percorso di benessere: come ci spiega molto bene la direttrice Laura Cianotti, prima si accede al tiepidarium o biosauna, chiamata così perché facilità l’apertura dei pori della pelle, poi alla classica sauna finlandese per concludere con il bagno turco e lo scrab che varia a seconda della stagione: al vinacciolo, alla castagna e ai fiori bianchi, auto praticato con uno speciale guantino. Durante il fine settimana il centro benessere è riservato ai soli ospiti dell’hotel.
Visto che siamo a Porretta decidiamo di andare a vedere le terme, con centro benessere e l’annesso Hotel Castanea a 4 stelle. Senza appuntamento veniamo comunque ricevuti dal dr.Ferranti che ci mostra la struttura che ha cambiato proprietà a luglio e che ha programmi di ristrutturazione già dal prossimo inverno. E’ un grande albergo con 173 camere, collegato alle terme con 24 camerini per la fangoterapia. Forse come dice lo stesso Ferranti è un po’ presto per entrare in un marchio di qualità come We Love Italy, ma fra qualche mese, dopo i primi ritocchi all’arredo ed alle attrezzature, se ne potrà riparlare. La struttura di base è sicuramente molto razionale e ben sviluppabile.

Lungo la Moscova (primi di Ottobre)


A Mosca sono apparse le prime montain bike, la prima domenica di ottobre, ho pedalato lungo il fiume nella zona dell’Università,tra intercontinentali coppiette di studenti, pattinatori a rotelle, ciclisti e pedoni che si godevano un incredibile sole autunnale.

Il procacciamento di clientela russa continua ad andare a gonfie vele, ho sentito dire che a dicembre i voli per l’Italia sono già quasi al completo e con il Natale russo molti alberghi di montagna hanno allungato l’alta stagione di almeno una settimana.

Tra le poche notizie giunte dall’Europa, durante la settimana passata come ospite in una casa moscovita, ve ne sono due che mi preoccupano parecchio, la prima riguarda la constatazione della flessione del mercato italiano pari al 12%.
E’ andata male! Dice la Brambilla, in mancanza di americani (che torneranno) vediamo di tamponare con russi, che a parte i clamorosi investimenti sbagliati di Gasprom ed il crollo delle borse, vivono sempre più da ricchi. (l’errore non è poi così clamoroso, si sono sbagliati pure gli svizzeri dell’UBS).

Per la verità, la clientela russa non è un ripiego, la storia, la cultura, ed anche la civiltà di questo paese si stanno risvegliando alla grande, Mosca scoppia di ricchezza. La mia promoter moscovita che ha perso il padre - colonnello dell’esercito - in Afganistan per mano talebana, continua a parlarmi della storia della Russia con grande fierezza e spirito nazionalistico.

Nel centro della capitale gli appartamenti costano già più di 30.000 euro al metro, il dollaro non va più di moda e le vecchie Zhiguli (le '128' russe) hanno lasciato il posto a migliaia di Suv che sfrecciano a velocità incredibili sulle strade ad otto corsie che portano alla piazza rossa.

Clamoroso! Le strane storie dell’ENIT...
Sempre a Mosca vengo a sapere che Magnani, attuale direttore generale dell’ENIT (Ente Nazionale Italiano Turistico, discusso ed in fase di analisi pre-riforma) nonchè ex-direttore della sede di New York ha emesso un provvedimento di trasferimento di Biraschi in quel di Madrid.
Per chi non lo sapesse Biraschi è il direttore attuale della sede di Mosca con delega in tutta la Russia e paesi limitrofi.
Arrivato a Mosca 4 o 5 anni fa ha svolto un lavoro fantastico con una conseguente crescita a doppia cifra, oltre il 30% di media annuale. Non solo ha praticamente risolto il problema dei visti organizzando un’assistenza al Consolato italiano che li concede, velocizzandone i tempi di rilascio, ma si è anche guadagnato la simpatia e la stima di tutti i tour operators russi che hanno trovato in lui e nella sede ENIT di Mosca la più valida delle collaborazioni.
Ho incontrato vari t.o. che mi hanno chiesto di aiutarli ad evitare questo cambiamento.
Un alternanza inutile in quanto Carlo Biraschi a Madrid sarà sprecato, con soli due anni a disposizione per modificare flussi che sono stabili e non ulteriormente motivabili da anni.
Oxana, mitica e giovanissima conduttrice di Danko, uno dei piu’ grandi tour operator russi per l’outgoing verso l’Italia, mi ha raccontato che “Carlo è stato capace di andare da solo a cercarsi i passaporti russi che il Consolato aveva smarrito nei propri uffici, salvando così la vacanza italiana di alcuni clienti...”.

Chi si occupa di turismo sa quanto sia discusso l’operato dell’Enit in molti paesi dove esistono le sue sedi.

Le obiezioni provenivano e in qualche caso provengono tuttora, soprattutto da parte degli operatori che non trovavano o non trovano quell’assistenza informativa di qualità da parte di questo ente.
In quaranta e più anni di esperienza diretta devo dire che raramente ho incontrato direttori ENIT non all’altezza, certo che qualche privilegio concesso negli anni 60 potrebbe risultare ora assai discutibile.
Non è un lavoro facile e richiede grandi doti di equilibrio nel gestire i rapporti tra gli albergatori e coloro che determinano direttamente e o indirettamente la domanda.
In particolare in Germania i giornalisti tedeschi non hanno mai accettato che un delegato ENIT non parli immediatamente bene la loro lingua.

mercoledì 1 ottobre 2008

Hotel Delta Lagosanto


Aspettando il centro benessere, internet è “number one”, come importante è il benessere del prima/dopo fiera.
Al sig.direttor Gobbo, un vecchio associato ADA, diplomato in quel di Losanna, dice grande scelta di coraggio quella di giocarsi tutto, o quasi, nel Delta Hotel di Lagosanto lasciando il Miramonti a Cortina.
Troppo noioso, aspettare all’ombra della Dolomiti ampezzane che il Capo sbagli la curva per poi ritrovarsi soli in A13 a sonnecchiare, attendendo la pensione, che comunque con Berlusconi, Brunetta e Maroni non arriverà più a 50 anni o giù di lì.. (e hanno ragione!)
Giusto il richiamo ai programmi, ma apprezza la consulenza personalizzata.
Si comincia in Italia con il booking online, meglio investire con Google, poi andiamo in Russia a inventare e spiegare della rotta tra Rimini e Venezia.
Straordinaria la proposta di transfer dalla Fiera di Bologna e da Rimini.
Facciamone un’altra da Abano... a Lagosanto!
L’albergo mi è piaciuto, bravo l’architetto, grande gusto, aspettiamo il centro benessere per la lode finale.
Tornerò per un weekend a novembre per poi andar a pesca alle foci del Po su un bilancione, con transfer in mountain bike, spezialazed WORK, Shimano xtl, forcella...

IN FAMIGLIA intanto hanno cominciato a chiamarmi NONNO MATTO.

giovedì 11 settembre 2008

...e da Pontremoli al Forte.
Settembre 2008 (pt.2)


Da Borgo Casale corriamo di nuovo sull'autostrada, verso Pontremoli , dove Boris ha trovato un altro piccolo albergo a 4 stelle, con centro benessere e pure 4 buche di golf (campo prova annesso), si chiama Ca' del Moro.
Senza il dovuto preavviso può capitare di non poter vedere molto e, sopratutto, di trovare il centro benessere fully booked...

- Terme della Versilia, Hotel Villa Undulna

Proseguiamo verso l'amata Forte dei Marmi e più precisamente Cinquale di Montignoso, perdonatemi un altro ricordo, questa volta è il passo della Cisa, un tempo non c'era l'autostrada e noi di Parma si faceva questa strada per andare al mare.
Sempre Boris mi ha fatto scoprire che D'Annunzio, tra le non poche sue amanti, ne aveva una che si chiamava Undulna.
La Villa che porta il suo nome si trova "tra il Magra e il Serchio dove sospeso è l'incanto".
Tutto in tema di WE LOVE ITALY.
Per l'accesso alla spiaggia, basta attraversare il lungomare: ti alzi fai un bagno in mare tuffandoti verso le onde spinte dal maestrale. Poi rientri nel parco dell'Undulna, vai nella straordinaria piscina con acqua termale salso bromoidica a due temperature: una più fredda per nuotatori ad alta salitanità e l'altra caldina con idromassaggio per vecchietti, come me, che amano galleggiare senza far fatica. Straordinario ed unico!
Bell'albergo con classe D'Annunziana, belle camere, con suite vista mare, molto spaziose, televisori vintage a parte (sorry, mais il foudrais le changer..), però a pensarci bene, dopo non sarebbe più vintage.

Maruska è bravissima e trova la giusta misura per gestire la visita con grande professionalità.

- Dal Forte ad Assisi

Corriamo verso la città di San Francesco, non senza una deviazione in quel di Montepulciano, dove scopriamo una stupenda cantina, con mostra d'arte contemporanea al primo piano: le signore ci attendono a Milano Marittima e hanno già dato ordini in tema di acquisti enogastronomici, compriamo un cartone di Vitaroccia della Icario e, nel tardo pomeriggio, arriviamo a Santa Maria degli Angeli alla ricerca del Resort & Spa le Dimore di San Crispino, seguiamo le indicazioni di Torandrea, il navigatore impazzisce, abbiamo la sensazione di arrivare alla meta, ma non vediamo insegne di sorta, poi finalmente un grande parcheggio ci fa capire che ci siamo.
Qui tutto è slow, s'intuisce immediatamente, tutto è natura nel grande silenzio della campagna umbra, sullo sfondo, a quattro di chilometri, Assisi.
Le Dimore sono tre ville, tutte con una propria piscina, con un centro benessere nella più importante, Villa il Reale e la Florenzuola sono al completo, ma lo stile è lo stesso.
Ogni camera o suite è diversa dall'altra, grande rispetto dei materiali con sapienti restauri, tutto ispira alla tranquillità.
Non per niente il tutto è collegato a Villa Salus, del dr.Franceschini, una struttura senza camere ma con trattamenti per il benessere, la cura del corpo e del suo ringiovanimento, con possibilità di check-up completi in pochi giorni, eliminando degenze e lunghe attese.

Annelise ci riceve con garbo e stile mostrandoci ogni particolare, anche se il weekend sta per iniziare e il lavoro non manca.
A cena, addirettura è lei a servirci una deliziosa porzione di strozza preti.
Come aperitivo avevamo bevuto il Grechetto prodotto della campagna circostante.
Al centro benessere tutto è ancora natura con Coccole e Delizie al Cioccolato, Bacco & Venere, Olio che Passione: tutti trattamenti con manualità e utilizzo di prodotti locali.
Prima di ripartire andiamo al Centro storico di Assisi dove, dietro al Vescovado, c'è la Residenza d'Epoca, l'origine è del XIV secolo, con mobili antichi originali, bellissimi dipinti, l'edicola votiva di grande vaore artistico sovrastante il portone principale.
Le suite sono sette ognuna ispirata al Cantico delle Creature. La più bella è quella di Frate Sole, con caminetto funzionante, doppio bagno e balcone con vista sulla campagna e Santa Maria degli Angeli.


Milano Marittima è l'ultima tappa del tour de force, arriverci alle slow Dimore di San Crispino.
Alloggiamo all'hotel Globus con un nuovo centro benessere e una nuova piscina molto soleggiata, siamo in vacanza ormai, ci facciamo uno spendido bagno in mare.
La struttura è in seconda fila ma molto comoda per la mitica zona pedonale di Milano Marittima. Dello stesso gruppo Baldisseri direttamente sul mare c'è l'Hotel Alexander, anche questo con centro benessere.

martedì 9 settembre 2008

Gli Appennini del parmense...
Settembre 2008 (pt.1)


Attraverso il grande parco dei Boschi di Carrega, dopo un buon bicchiere di Malvasia di Forte Rigoni (con affettato misto parmigiano) degustato al ristorante Pifferi di Sala Baganza, accompagnato occasionalmente da mio fratello Paolo, siamo saliti sull'Appennino in quel di Albareto di Borgotaro, patria del fungo porcino.
- Borgo Casale
Di funghi per il momento non se ne trovano, in compenso abbiamo però scoperto un posticino fantastico per ricaricare l'equilibrio psicofisico. Il Borgo Casale sembra il partner ideale per la filosofia di We Love Italy, piccole dimensioni, tanta natura, tanta storia, sulla via Francigena, dove passavano i pellegrini francesi verso Roma.
Poi venne un certo Casimiro, che non seguì la via dell'emigrazione in Inghilterra ma rimase nel suo borgo isolato, a tre chilometri da Albareto, dove un amico di mio padre dr.Cassinelli fu medico condotto per diversi anni prima di tornare a Basilicanova.
Il ristorante del Casale prende il nome appunto da Casimiro, ai fornelli c'è lo chef Damiano Lavagetti.
Nella presentazione cita tra l'altro: "Mangiare e amare, cantare e digerire... chi lo lascia sfuggire senza averne goduto è un pazzo" di G. Rossini.
I trattamenti del piccolo centro benessere sono classificati e presentati come una carta dei vini: massaggi aromatici, massaggi della tradizione, senzazioni d'oriente, i risvegli del corpo, e per finire i pacchetti definiti percorsi: dalla Nuvola di 2 Ore, ai weekend con Acqua - Aria - Fuoco e Terra e - saltandone diversi - si finisce con un soggiorno di benessere diviso in tre proposte: Profumo d'Oriente, Caldo Abbraccio, Morbida Carezza.
Le camere - anche singole - senza numero, ma con sedici denominanzioni bellissime, tutte in francese, salvo una in italiano: Non Ti Scordar Di Me.
Ho reso l'idea ? Sai che recuperi...
Un bravo a Vanessa che ci ha presentato con molto garbo il Borgo.
Post scriptum: è aperto anche a Natale e se nevica troppo ti vengono a prendere in paese.

giovedì 28 agosto 2008

Spedizione in alta quota


La settimana subito dopo ferragosto sono andato a caccia di centri benessere e di terme, prima al mare, quello di Venezia, con una puntata nella quiete di Villa Luppis, dove ho potuto finalmente visitare questo magnifico relais che dà subito un sensazione di relax, da accompagnare con buona gastronomia e soprattutto buoni vini, in una cornice di un gradissimo parco pieno di storia d’Italia.
Straordinaria la sua cantina ricavata nell’antica ghiacciaia.
Anche se non c’è ancora il centro benessere spero che accetti di diventare affiliato a We Love Italy.
Prima avevo visitato altri alberghi di cui uno si trova all’interno di un enorme villaggio turistico ed è dedicato all’arte, il Parc & Art hotel a Cavallino.
Molto frequentato il centro benessere che fa della talassoterapia il suo punto di forza. Ci sono diverse vasche di acqua salata a diverse temperature su una splendida terrazza con vista sul mare.

Giovedì sono poi ripartito per Merano dove ero atteso al Quellenhof in Valpassiria vicino a Merano, per perfezionare accordi di sviluppo sul mercato russo e per l’inserimento di un banner nella nuova home page di We Love Italy.
Mi è spiaciuto non aver preso con me la mia Specialised Work, c’è un sentiero vicino all’hotel ben largo con un ottimo sterrato, a destra scorre il Passiria in mezzo al verde, si fa anche rafting.
L’albergo è splendido, con spazi enormi, le camere - perfette - da 60 metri quadrati, con bagni con spazio sufficiente da poter inserire un letto matrimoniale.
Questo è il lusso “finanziariamente” sostenibile del Quellenhof!
Poi c’è un centro benessere di 5000 mq e l’anno prossimo si raddoppia, la famiglia Dorfer apre infatti un altro hotel con altrettanto spazio dedicato al wellness…

La mattina successiva dopo la visita al ristrutturato La Maiena di Merano, mi sono diretto verso Bormio.
Ho ripercorso il meraviglioso ed affascinante passo Stelvio, pieno di ciclisti non più giovani, memori dell’impresa di Coppi e (…mia di 20 anni di fa).
Niente male però…
Dalla conca di Bormio, sono poi salito a Santa Caterina all’albergo Baita Fiorita di Deborah Campagnoni, il papà era reduce da un piccolo incidente in moto, gli ho fatto i complimenti per la figlia - avevo il dubbio che fosse la sorella…- per poi riscendere a Bormio, dalla signora Federica dell’hotel Baita dei Pini, mamma da pochi mesi e manager impegnata del suo albergo e dell’associazione albergatori di Bormio, che mi ha spiegato tutto l’organigramma e la struttura associativa del turismo bormino.
Non sono riuscito ad incontrare il presidente –Barbara Zulian - nonché proprietaria del Cristallo, altro albergo storico di Bormio, ma tranquilli… che a Bormio con la moglie di Chiavenna tornerò.
Con Simone a Santa Caterina abbiamo parlato di alberghi e di internet, (lavorano con il Grand Hotel Bagni Nuovi di Bormio).

Sempre in tema valtellinese sono poi salito ad oltre 1800 metri in quel di Livigno.
Adoro la montagna oltre i 2000 metri e per andare a Livigno si passa da Tre Palle, il comune più alto d’Italia e forse d’Europa.
C’era un mucchio di milanesi che facevano l’ultimo pieno di ossigeno e di benzina prima di tornare a casa, nel pomeriggio.
Shopping incluso o no, Livigno – porto franco – è diventata una località alla moda, pensate, sono tra i pochi che snobbano i russi e credo che facciano male.
Al Concordia di Livigno ho rivisto Fabio Giacomeli, nipote di Maria Giacomelli e grande capo della famiglia Giacomelli.

venerdì 8 agosto 2008

Art directing e.. Merano


Eccomi al mio primo post su NOI AMIAMO L'ITALIA: piacere, sono Boris, 'art director' di We Love Italy. Sono stato il primo impiegato della nuova creatura del sig.Gazza, arrivando proprio all'inizio, nel maggio 2007. Da subito la mia mansione primaria è stata ovviamente quella del caricamento dati sul portale, in stretta collaborazione con i nostri providers di Idealnet: descrizioni delle località, degli alberghi, traduzioni in inglese dei testi e tante, tantissime foto.
Il portale si affida molto alle immagini per la promozione di luoghi e strutture e... insomma, siamo in Italia e le belle immagini si sprecano: abbiamo solo l'imbarazzo della scelta.
I contatti con gli operatori esteri sono parte della mia occupazione, di conseguenza talvolta anche le fiere e l'accompagnare il 'boss' a visitare nuovi alberghi.
La prima trasferta a cui ho partecipato s'è svolta tra Merano e Bolzano, unendo all'immancabile meeting con gli amici di Idealnet (a Bolzano) la visita a quelli che saranno poi i primi tre hotel affiliati a WLI nella zona: Rainer, Merano 2000 & Steigenberger.
All'epoca della nostra visita il Reiner era in ristrutturazione (l'abbiam visto da fuori), dunque ci siamo limitati agli ultimi due ma poco male: due splendidi hotels che da quasi profano ho potuto apprezzare in ogni dettaglio, grazie alla gentile guida dei responsabili e del sig.Flavio.
Il Merano 2000 è il tipico albergo di montagna, e nelle fattezze esterne e nell'arredamento, il tutto recentemente rinnovato e ristrutturato, con soprattutto un grande pregio: gli impianti di risalita pressochè davanti all'ingresso. Il massimo per gli sciatori, accaniti e non, e per tutti coloro che cercano la comodità intesa come riduzione delle attività 'superflue' (leggi: spostamenti).
Lo Steigenberger si colloca invece in un diverso contesto e si propone di catturare un pubblico diverso: quello della mondanità e del lusso, chi ama farsi coccolare.
Struttura nuovissima e modernissima quella dello Steigenberger, disegnata da Matteo Thun, non lascia al caso neppure i colori, che caratterizzano ogni piano in modo differente. Il bisogno e la voglia di stupire gli ospiti sembrano esser stati la regola base che il famoso architetto s'è dato: dal grandissimo bar lounge alle splendide vasche da bagno che, nelle suites, grazie ad un pannello scorrevole, possono essere unite al salotto, in un unico ambiente: il salotto con idromassaggio.
I materiali, dai legni ai vetri, le musiche di sottofondo (selezionate da un dj appositamente per l'hotel), il ristorante che permette tarde colazioni per nottambuli e pasti prelibatissimi (tra le altre cose si può scegliere tra una quarantina d'acque minerali diverse..): una cura maniacale per i dettagli, questo è lo Steigenberger. Me ne torno da Merano con la certezza che We Love Italy offre uno standard di qualità elevatissimo e con un suggerimento: se vi trovate in zona scegliete questi alberghi e mangiate canederli, un piatto tipico di cui non sono mai sazio.

martedì 5 agosto 2008

Abano e Montegrotto Terme - lettera aperta
Della diminuzione delle presenze, chiusura degli alberghi e apertura di nuove camere...

Comincio con quanto è negativo, anche se sarebbe più giusto e soprattutto più produttivo parlare prima delle positività che forse non sono così carenti, visti i tempi che corrono.

Leggo sul Gazzettino l’ennesimo catastrofico titolo sulla diminuzione delle presenze, questa volta purtroppo sembra proprio vero: i dati in meno degli stranieri sono a due cifre, mentre anche le presenze degli italiani non crescono più come prima. La durata del soggiorno medio continua a diminuire, di conseguenza i reparti cure tradizionali risultano sempre meno frequentati. La fangoterapia nel Bacino termale è una cura e non una moda anche se il fango di Abano è l’unico al mondo ad essere in possesso di un brevetto registrato e certificato da fior di cattedratici.

A Montegrotto le difficoltà sembrano più gravi perché la percentuale di stranieri è più alta e soprattutto per i tedeschi, che si fanno le cure o in patria o nei Paesi dell’est, comunque dove costa meno. Un altro albergo non ha riaperto: il Caesar, un hotel che negli anni settanta aveva stupito per la sua bellezza e razionalità. La struttura fa parte, guarda caso, della serie di cinque hotels acquistati dall’EMPAM (ente mutualistico medico) negli anni 80, di cui ben tre risultano chiusi, dopo anni di cambi di gestioni, per lo più sempre più negative.
E’ bene fare presente che il confronto tra il 2008 ed il 2007, per quanto riguarda i primi 5 mesi, è viziato dalla diversa data della Pasqua. Con Pasqua in marzo l’occupazione degli alberghi è storicamente sempre stata largamente inferiore a quella che vede la festività cadere in Aprile.
Le percentuali di calo a due zeri sono quindi viziate da questo fatto.

Delle positività occorre anche scrivere, è di questi giorni l’ultimazione di un stupendo albergo adiacente al nuovo parco delle terme con un numero di camere altissimo per il territorio, con un parco piscine termali delle più costose e più modernamente attrezzate. Il numero di camere d’albergo complessivamente aperte nel Bacino termale, malgrado gli alberghi che chiudono i battenti non diminuisce e se andiamo poi a Padova o sui Colli con i vari nuovi agriturismo la ricettività cresce ancora di più. Come crescono anche le offerte di destinazioni all’est in alternativa ad Abano e Montegrotto, che continuano a costare meno pur avendo fatto qualche importante ristrutturazione. Si spera che il servizio non sia pari al nostro, così i tedeschi e gli autriaci torneranno così come sono tornati in passato. Centri benessere sono presenti in tutti i 4 e 5 stelle di Abano e Montegrotto e sono uno più attraente dell’altro, ma se si va in Alto Adige e in Trentino c’è di meglio, piscine termali a parte. La risorsa dell’acqua termale calda è incredibilmente importante, soprattutto d’inverno o nei weekend quando c’è rischio di maltempo: il collegamento tra la coperta e scoperta dà garanzia di potersi rilassare nell’acqua termale all’aperto in ogni stagione. E questo plus lo si trova soltanto nel Bacino termale.

Le presenze stanno calando durante la settimana ma non nel weekend e credo sia molto improbabile che questa tendenza diminuisca, d’altra parte gli anni del boom erano figli di un assistenzialismo mutualistico soprattutto tedesco che non potrà più ripetersi. Si pensi che Bad Fuessing alla fine degli anni novanta ha perso per questa ragione 1 milione di presenze su 3. Fino a 5 anni fa ad Abano e Montegrotto il venerdì ed il sabato si trovava comunque posto in qualsiasi albergo, ora non è così spesso si registra il tutto esaurito con i centri benessere al gran completo. Certo il totale delle presenze è diminuito, ma non certo in termini così drammatici come è accaduto in quasi tutte le altre località termali. Quindi consentitemi di suggerire di alleggerire i toni disfattistici. Alcuni mesi fa parlando con un albergatore di Venezia alla mia domanda ‘quando un collega chiede quanti clienti ha in casa’ rispose che ne aggiungeva sempre una decina alla realtà, ad Abano e Montegrotto invece generalmente ne togliamo una ventina… Credo proprio che abbiano ragione i veneziani.

Flavio Gazza
amministratore del nuovo portale turistico We-Love-Italy.it
e responsabile dell’ass.ne alberghiera TAS di Abano e Montegrotto Terme

sabato 2 agosto 2008

We Love Italy vs the US


La prima vera ed importante trasferta per We Love Italy s'è svolta, niente popò di meno che, su suolo statunitense. Primi di Maggio 2007. Della partita per l'occasione, col sottoscritto, è stata l'amica Ute Bauer, noto chirurgo plastico e (ormai quasi per hobby) medico termalista. L'esperienza di Ute in ambito termale è decennale, i centri benessere sono stati a lungo il suo pane quotidiano, tra i quali quello del Bristol Buja di Abano, dove tutt'oggi svolge rare visite specialistiche: averla nel team di WLI oltrechè un privilegio è fonte di consigli preziosi, e per noi nella scelta delle strutture e per i nostri clienti più affezionati, desiderosi di concedersi una vacanza davvero salutare. 2 workshops, il primo a Chicago, nostra meta iniziale (volo Lufthansa da Monaco), il secondo a New York, presso il ristorante Cipriani. Entrambi i workshops hanno goduto del patrocinio dell'ENIT (Ente Nazionale Italiano Turismo) nella persona del direttor Riccardo Strano (resp. per il Nord America) ed in entrambe le circostanze sono stati una cinquantina gli operatori con cui abbiamo avviato un contatto. Successivamente ho avuto modo di visitare la sede di New York dell'ENIT ed incontrarmi personalmente col dott.Strano, gettando le basi per i successivi workshops di We Love Italy negli USA.
Ho avuto modo d'accorgermi che Abano ha sbagliato, negli ultimi vent'anni, a disinteressarsi del pubblico americano, fintanto che il rapporto dollaro / lira e poi dollaro / euro lo permettevano.

In quel di Chicago abbiamo alloggiato presso lo splendido Drake Hotel, inaugurato negli anni venti. Bistecche da Smith & Wollensky: semplicemente eccezionali. Il viaggio da Chicago a New York è stato per mezzo d'un piccolissimo aeroplano che, da dentro, pareva un tram: 3 ore secche e la mia valigetta gialloblù del Parma (il Parma dopo o con il ciclismo è la più grande passione) incastrata malamente sotto un sedile, troppo grande per il portaborse, troppo piccola per il bagagliaio. New York, sempre stupefacente, nostra seconda tappa, anche ciclistica. Ute come me adora i pedali e quindi... giro di Manhattan in bicicletta! Al momento del noleggio dei mezzi le nostre italo/tedesche fattezze si sono manifestate: davanti al bancone l'addetto ci ha invitati ad alzarci in piedi ma noi, in piedi, c'eravamo già... Il Manhattan Tour ci ha portati anche vicini all'arresto ma di questo m'è stato imposto di non scrivere. Ritorno New York - Francoforte, volo un pelino in ritardo, respinti per la coincidenza, ulteriori 3 ore d'attesa in aeroporto ma.. questa è un'altra storia.

venerdì 1 agosto 2008

Ancora un pò di storia:
la Costiera Amalfitana & Ischia


Ancora un pò di storia: dopo la pubblicazione e diffusione del nostro primo catalogo e conseguente positivo riscontro tra gli addetti ai lavori e non, il naturale passo successivo è stato quello di incrementare il numero dei nostri hotel andando ad aggiungere nuovi angoli alla penisola di We Love Italy. L'Italia è tanto bella quanto lunga: avevamo solo l'imbarazzo della scelta.
Così sulla base di vecchie amicizie e la voglia di mare, a settembre 2007 son partito con la mia dolce metà Dora per una vacanza che unisse l'utile al dilettevole. Meta: la Costiera Amalfitana, Sorrento ed Ischia. Luoghi incantevoli, paesaggi da togliere il fiato. Ed alberghi degni di tanta meraviglia.
Ospiti dell'amico prof.Salvatore Ercolano e di suo figlio Raffaele presso il loro storico e splendido albergo Europa Palace di Sorrento, a picco sul Golfo di Napoli, possiamo visitare la costiera e le sue più esclusive strutture. Si uniscono al nostro progetto l'Hotel Raito di Vietri sul Mare, camere affacciate sui faraglioni e sul golfo di Salerno nonchè uno dei più rinomati ristoranti della costiera; il bellissimo Hotel Marmorata di Ravello, arroccato sugli scogli come la sua piscina, un idromassaggio adagiato sulla pietra e l'azzurro del mare ed in fine il Covo Dei Saraceni di Positano, un'antica casa di pescatori trasformata nell'incantevole albergo dalla piscina pensile intarsiata di maioliche.
Proseguiamo estasiati alla volta di Ischia... dove troviamo il supporto e la disponibilità del famosissimo Albergo della Regina Isabella, fondato da Rizzoli negli anni '50, rifugio preferito da Richard Burton, Liz Taylor, Maria Callas e Charlie Chaplin tra gli altri e del Manzi Terme, arabeggiante oasi di benessere di Casamicciola, disposta su una superficie di oltre 1600mq.

mercoledì 30 luglio 2008

Il primo catalogo di We Love Italy


Torniamo al 2007: nell'estate diamo alle stampe il nostro primo catalogo (qui sopra la copertina), prodotto in tedesco ed inglese e successivamente distribuito alle fiere internazionali a cui abbiamo preso parte, dalla Germania alla Russia. La nostra prima edizione comprendeva 12 hotels, corredata di splendide foto e descrizioni dettagliate (e ben tradotte) dei servizi e delle peculiarità di ciascuna struttura.
Gli alberghi coinvolti, rigorosamente 4 e 5 stelle, forniti di centro benessere, come da We Love Italy standards, erano i seguenti: i già citati soci Bristol Buja ed Ariston Molino di Abano Terme con gli affiliati della prima ora Hotel Roma di Abano, Relilax Miramonti di Montegrotto Terme, Venice Resort di Venezia Marghera; i prestigiosi Bauer Palladio e Bauer Il Palazzo, Venezia; il Caesius Thermae di Bardolino, il Grand Resort Du Lac Et Du Parc di Riva del Garda ed il Palace Hotel Villa Cortine di Sirmione, i tre sul Lago di Garda; Il Villa Sassa ed il il Principe Leopoldo di Lugano (We Love Italy ai suoi esordi si chiamava We Love Italy & Switzerland).

martedì 29 luglio 2008

Il nuovo portale: We Love Italy 2.0

Quella che potete vedere ora, cliccando sul titolo del post, è la nuova ed aggiornata versione del portale: non tantissime le differenze rispetto alla precedente ma una su tutte: i nuovi banner dedicati ai nostri alberghi che ora si abbinano a campagne promozionali sui più importanti motori di ricerca. Questo mese 'tocca' ad Abano & Montegrotto ed a Levico Terme. Abbiamo cominciato da una sola settimana ma il monitoraggio delle visite ci ripaga di già: abbiamo più che quadruplicato i contatti e ci avviciniamo ai 200 giornalieri.

Sarà attivo a breve il numero verde internazionale: un altro passo verso il call center del lusso & del benessere Made in Italy.

- NOI AMIAMO L'ITALIA -
Dall'idea alla... vacanza.


Mi presento: sono Flavio Gazza, ciclista per passione (aspirante guida in mountain bike per seniores) nonchè direttore di TAS ed ideatore ed amministratore del portale We Love Italy. Questo blog vuol essere un pò il racconto di come un'idea di un paio d'anni fà stia divenendo realtà, un pò un approfondimento a quelli che sono i temi ed il 'dietro le quinte' del sito.
Andando con ordine e partendo dall'inizio diremo che We Love Italy è andato 'live' per la prima volta nell'ottobre 2007. Naturalmente la preparazione alla messa on-line ha richiesto tempo e risorse, a partire dal disegno del logo, da me commissionato a Stefano Vidè.
Il grafico qualche giorno dopo la commissione mi ha inviato alcune proposte (vedi foto in basso) e la scelta è fatalmente caduta sul delicato incrocio di colori, quella sorta di piccolo mosaico che ora rappresenta l'idea di WLI.
Non potevano mancare gli hotels, da affiancare a quelli dei soci, ovvero il Bristol Buja e l'Ariston Molino, due splendidi 5 e 4 stelle situati nel bacino termale di Abano e Montegrotto, ed a quelli che, venuti al corrente dell'impresa, han voluto unirsi in prima battuta, il Relilax di Montegrotto, l'Hotel Roma di Abano ed il Venice Resort di Marghera Venezia.
Il preludio dunque all'arrivo sul web è stato principalmente dedicato all'iniziale selezione delle strutture.