Gli operatori selezionati al Thermal Forum (non più di tre) che ho portato a vedere gli alberghi di Abano che ho potuto e ritenuto di scegliere, non erano contenti: ”they weren't amused at all“. Mi hanno detto che hanno ricevuto le camere peggiori, non hanno potuto fare trattamenti e purtroppo non manderanno clienti dove hanno alloggiato, speriamo che li prenotino comunque ad Abano e Montegrotto, perché mi pare che abbiano capito che, in qualche caso, ne vale veramente la pena. Della qualità del territorio e di molte strutture, la maggioranza, credo non se ne debba discutere. Se andate a vedere i grandi nomi del termalismo italiano, Abano e Montegrotto sono veramente le “ultime dei moicani”. I super consulenti romagnoli le hanno bastonate, ora vediamo cosa combinano a Salice Terme… dove sul sito c’è ancora in evidenza il programma dell’estate 2008 che è finita da tre mesi.
mercoledì 19 novembre 2008
Blog domenicale dopo il mancato bike tour...
Gli operatori selezionati al Thermal Forum (non più di tre) che ho portato a vedere gli alberghi di Abano che ho potuto e ritenuto di scegliere, non erano contenti: ”they weren't amused at all“. Mi hanno detto che hanno ricevuto le camere peggiori, non hanno potuto fare trattamenti e purtroppo non manderanno clienti dove hanno alloggiato, speriamo che li prenotino comunque ad Abano e Montegrotto, perché mi pare che abbiano capito che, in qualche caso, ne vale veramente la pena. Della qualità del territorio e di molte strutture, la maggioranza, credo non se ne debba discutere. Se andate a vedere i grandi nomi del termalismo italiano, Abano e Montegrotto sono veramente le “ultime dei moicani”. I super consulenti romagnoli le hanno bastonate, ora vediamo cosa combinano a Salice Terme… dove sul sito c’è ancora in evidenza il programma dell’estate 2008 che è finita da tre mesi.
Magnifica Toscana - il Poggio alla Sala
Non è facile da trovare, occorre la massima concentrazione o un buon navigatore che non vi porti in uno dei diversi laghi secondari che circondano questo trionfo di vitigni di Prugnolo gentile.
La nebbiolina di San Martino non aiuta chi ha sottovalutato l’importanza di una buona e razionale organizzazione per raggiungere la meta.
Elisa, per fortuna e per bravura, mi da una mano e mi accoglie con un caloroso benvenuto telefonico, guidandomi negli ultimi chilometri. Poi mi spiega che la location tra tre comuni Montepulciano, Chiusi e Chianciano sta creando incredibili problemi di permessi per la segnaletica. Una segnaletica che è vietata a non più di 2500 metri dalla struttura, distanza che non permette neanche di uscire dalla distesa di vigneti che circondano il resort.
Storie italiane assurde che con gli anni abbiamo imparato ad accettare e finanche ad amare.
Come si fa a non amare posti come questo, dopo la piacevole ed interessantissima visita e successiva intervista alla bella “capo ricevimento” corro fuori per fare qualche scatto amatoriale che permetta di meglio trasmettere la bellezza ed il fascino al tramonto che in pochi minuti si trasforma in una serata di luna quasi piena (penso che manchi solo un giorno).
L’edificio è pieno di storia, prestigiosa dimora padronale settecentesca è diventata albergo o meglio resort dal giugno dell’anno scorso.
Per ora conta solo venti splendide utilità abitative, che diventeranno una cinquantina nel maggio del 2009.
Si tratta di un rispettoso e perfetto restauro con scelta di materiali di grande qualità.
Originali e moderne soluzioni nelle grandi Junior con vasca idromassaggio in camera, protetta da un separè leggermente trasparente, con lucette di vari colori diffuse in alternanza.
Non andateci da soli… Honeymoon perfetto, oppure indimenticabile scappatella...
Il cuoco, o meglio, lo chef è un giovane barese: stagionalità, freschezza delle materie prime, brevi tempi di cottura. Tutto il resto è intuito, passione e creatività.
Così è scritto nel depliants ed il sottoscritto conferma.
Inoltre la tagliata di chianina era assolutamente straordinaria.
Nei tempi di attesa tra una portata e l’altra, osservate il soffitto con stupendi affreschi settecenteschi restaurati.
La piccola colazione è servita sempre nella stessa sala ed anche per noi italianissimi amanti della sola brioche è comunque perfetta, anzi direi qualcosa di più, vista anche la bontà della torta di mele.
Infine prima di correre verso il Chianti trovo il tempo di testare il centro benessere con il suo percorso rigenerante che ha nel bagno turco hamman il suo punto più affascinante e caldo.
Tutto è comunque esclusivo dal solarium alla panca ai prodotti di bellezza SUITE.
Piccolo forse in certi suoi spazi , ma comunque mi si dice di afflusso rigorosamente calibrato, mai più di 6 persone alla volta.
lunedì 3 novembre 2008
Dai tetti di Parma a Porretta Terme
Avanti verso la mia cara Parma, Boris ha mandato un'email per richiedere l’assistenza nella visita dell’Hotel Palace Maria Luigia, un affermato quattro stelle della catena SINA Hotels. Alla Pilotta c’è la mostra del Correggio e l’albergo è ben occupato, il preavviso è troppo breve, ma comunque una brava e giovane parmigianina ci accompagna, mentre fuori infuria un tempo da lupi.
Proseguiamo velocemente verso Porretta Terme dove Boris ha prenotato al ristrutturato Hotel Helvetia con un centro benessere d’avanguardia. Bravo l’architetto, sia nella scelta dei colori sia nell’equilibrio del restauro di una vecchia struttura. Poche camere di diverse dimensioni per un conseguente adattamento ai locali preesistenti, il comfort dell’abitabilità è comunque perfetto con grande gusto nell’arredo. Al ristorante non amo le diete, soprattutto in viaggio, evidentemente sono necessarie per certe strategie, ecco che il menu con la precisazione delle calorie è buona cosa.
Lungo la Moscova (primi di Ottobre)
Il procacciamento di clientela russa continua ad andare a gonfie vele, ho sentito dire che a dicembre i voli per l’Italia sono già quasi al completo e con il Natale russo molti alberghi di montagna hanno allungato l’alta stagione di almeno una settimana.
Tra le poche notizie giunte dall’Europa, durante la settimana passata come ospite in una casa moscovita, ve ne sono due che mi preoccupano parecchio, la prima riguarda la constatazione della flessione del mercato italiano pari al 12%.
E’ andata male! Dice la Brambilla, in mancanza di americani (che torneranno) vediamo di tamponare con russi, che a parte i clamorosi investimenti sbagliati di Gasprom ed il crollo delle borse, vivono sempre più da ricchi. (l’errore non è poi così clamoroso, si sono sbagliati pure gli svizzeri dell’UBS).
Per la verità, la clientela russa non è un ripiego, la storia, la cultura, ed anche la civiltà di questo paese si stanno risvegliando alla grande, Mosca scoppia di ricchezza. La mia promoter moscovita che ha perso il padre - colonnello dell’esercito - in Afganistan per mano talebana, continua a parlarmi della storia della Russia con grande fierezza e spirito nazionalistico.
Nel centro della capitale gli appartamenti costano già più di 30.000 euro al metro, il dollaro non va più di moda e le vecchie Zhiguli (le '128' russe) hanno lasciato il posto a migliaia di Suv che sfrecciano a velocità incredibili sulle strade ad otto corsie che portano alla piazza rossa.
Clamoroso! Le strane storie dell’ENIT...
Sempre a Mosca vengo a sapere che Magnani, attuale direttore generale dell’ENIT (Ente Nazionale Italiano Turistico, discusso ed in fase di analisi pre-riforma) nonchè ex-direttore della sede di New York ha emesso un provvedimento di trasferimento di Biraschi in quel di Madrid.
Per chi non lo sapesse Biraschi è il direttore attuale della sede di Mosca con delega in tutta la Russia e paesi limitrofi.
Arrivato a Mosca 4 o 5 anni fa ha svolto un lavoro fantastico con una conseguente crescita a doppia cifra, oltre il 30% di media annuale. Non solo ha praticamente risolto il problema dei visti organizzando un’assistenza al Consolato italiano che li concede, velocizzandone i tempi di rilascio, ma si è anche guadagnato la simpatia e la stima di tutti i tour operators russi che hanno trovato in lui e nella sede ENIT di Mosca la più valida delle collaborazioni.
Ho incontrato vari t.o. che mi hanno chiesto di aiutarli ad evitare questo cambiamento.
Un alternanza inutile in quanto Carlo Biraschi a Madrid sarà sprecato, con soli due anni a disposizione per modificare flussi che sono stabili e non ulteriormente motivabili da anni.
Oxana, mitica e giovanissima conduttrice di Danko, uno dei piu’ grandi tour operator russi per l’outgoing verso l’Italia, mi ha raccontato che “Carlo è stato capace di andare da solo a cercarsi i passaporti russi che il Consolato aveva smarrito nei propri uffici, salvando così la vacanza italiana di alcuni clienti...”.
Chi si occupa di turismo sa quanto sia discusso l’operato dell’Enit in molti paesi dove esistono le sue sedi.
Le obiezioni provenivano e in qualche caso provengono tuttora, soprattutto da parte degli operatori che non trovavano o non trovano quell’assistenza informativa di qualità da parte di questo ente.
In quaranta e più anni di esperienza diretta devo dire che raramente ho incontrato direttori ENIT non all’altezza, certo che qualche privilegio concesso negli anni 60 potrebbe risultare ora assai discutibile.
Non è un lavoro facile e richiede grandi doti di equilibrio nel gestire i rapporti tra gli albergatori e coloro che determinano direttamente e o indirettamente la domanda.
In particolare in Germania i giornalisti tedeschi non hanno mai accettato che un delegato ENIT non parli immediatamente bene la loro lingua.