martedì 9 dicembre 2008

Da Innsbruck a Venezia,
dopo la “wiener” alla Ratskeller di Monaco


Con Aldo Buja - titolare dell’Ariston Molino - instancabile al volante della Jaguar a 4 ruote motrici abbiamo fatto un giretto a Monaco e dintorni per mettere a punto un piano marketing che ribadisca che Deutschland è sempre il numero uno per noi che amiamo l’Italia, soprattutto dal punto di visto turistico.

In pieno imperversare di folli urla di dolore da parte dei media, che annunciano periodi di crisi nera (pensate che qualcuno ha scritto che durerà vent’anni) abbiamo percorso in una fredda serata la zona pedonale di Monaco.
Vetrine piene di novità, allestite da arredatori professionisti, negozi pieni di gente, “Reduzierte Preise” non assenti, ma neanche ovunque presenti, poi alla storica Ratskeller, 300 posti di cucina tradizionale tedesco-bavarese, più o meno al gran completo, non di turisti ma di “bavaresi bene”, ben serviti da un vecchio cameriere tedesco che ha imparato ad AMARE l’ITALIA.
La wienerschnitzel era perfetta malgrado il numero di coperti "à la carte" a tre cifre.

I nostri partners tedeschi sono più ottimisti di quelli russi.
Dicono e sperano che la crisi non si sentirà più di tanto, se è vero che da Oltralpe sono diminuite presenze ed arrivi, è altrettanto vero che da nessun altro paese esiste un miglior margine di sviluppo a parità di investimento.

Sulla via del ritorno siamo andati a visitare il Grand Hotel Europa, cinque stelle ad Innsbruck, del gruppo Palenca Luxury Hotels: italiano e quindi vista l’alta qualità, assolutamente accreditato per essere inserito nell’offerta di We Love Italy.

La ricerca della struttura non è facile, la viabilità (hotel route) sembrerebbe opera dell’architetto Winkler con precedenti a Monaco, Bolzano e Abano Terme, il navigatore è sicuramente molto utile, fortunatamente gli abitanti di Innsbruck sono molto pronti ad aiutarvi cercando in qualche caso addirittura di parlare italiano.
Il consiglio più semplice: cercate la stazione, l’albergo è proprio di fronte.
Come cambia il mondo!

Claudia da Lienz (Dolomiti, dall’altra parte di Cortina) ci accoglie calorosamente, si stupisce per il mio tedesco, rispondo che ad Abano parliamo anche italiano.

Siamo alla fine di una totale ristrutturazione:
Assoluto punto di forza è il grande salone Barocco, quello che chiamerei la Sala delle Feste dove fare il ballo delle debuttanti e il concerto di Capodanno.
La hall ed il bar in stile elegante e moderno, con accenni di restyling biedermaier, in grande contrasto con gli antichi ed originali legni delle “Stube” attigue.
Attraenti le junior suite alpine, a costi assolutamente contenuti.
La ristrutturazione è ancora in atto e le camere del primo piano, nonostante la buona volontà di Claudia, armata di pila, non riusciamo a definirle se con l’aggettivo di moderne, forse come la hall.
Ci siamo anche assicurati che comunque ci sarà un piccolo centro benessere, con sauna ed altro, oggi diventati indispensabili per un albergo a quattro o cinque stelle che si rispetti.

In febbraio andremo a Roma per visitare le altre strutture del gruppo:
Il Castello della Castelluccia, solo 24 camere e suites, concierge per 24 ore, piscina bagno turco e idromassaggio.
L'Hotel Art, una struttura di 46 camere facente parte della famosa catena SLH (Small Luxury Hotels), pensate senza insegna con arte e coordiamento di colori.
L'Empire Palace in un palazzo neogotico veneziano con sale modernissime dedicate ai congressi.

Prima di Natale andremo invece a Venezia alla ricerca di alberghi a 4 e 5 stelle per costruire commercializzare pacchetti mixati con alberghi di Abano e Montegrotto Terme. Al riguardo spero di poter utilizzare i due alberghi della famiglia Serandrei, Saturnia International - secolare tradizione - ed il nuovo gioiello veneziano Cà Pisani, con bagno turco.