lunedì 3 novembre 2008

Lungo la Moscova (primi di Ottobre)


A Mosca sono apparse le prime montain bike, la prima domenica di ottobre, ho pedalato lungo il fiume nella zona dell’Università,tra intercontinentali coppiette di studenti, pattinatori a rotelle, ciclisti e pedoni che si godevano un incredibile sole autunnale.

Il procacciamento di clientela russa continua ad andare a gonfie vele, ho sentito dire che a dicembre i voli per l’Italia sono già quasi al completo e con il Natale russo molti alberghi di montagna hanno allungato l’alta stagione di almeno una settimana.

Tra le poche notizie giunte dall’Europa, durante la settimana passata come ospite in una casa moscovita, ve ne sono due che mi preoccupano parecchio, la prima riguarda la constatazione della flessione del mercato italiano pari al 12%.
E’ andata male! Dice la Brambilla, in mancanza di americani (che torneranno) vediamo di tamponare con russi, che a parte i clamorosi investimenti sbagliati di Gasprom ed il crollo delle borse, vivono sempre più da ricchi. (l’errore non è poi così clamoroso, si sono sbagliati pure gli svizzeri dell’UBS).

Per la verità, la clientela russa non è un ripiego, la storia, la cultura, ed anche la civiltà di questo paese si stanno risvegliando alla grande, Mosca scoppia di ricchezza. La mia promoter moscovita che ha perso il padre - colonnello dell’esercito - in Afganistan per mano talebana, continua a parlarmi della storia della Russia con grande fierezza e spirito nazionalistico.

Nel centro della capitale gli appartamenti costano già più di 30.000 euro al metro, il dollaro non va più di moda e le vecchie Zhiguli (le '128' russe) hanno lasciato il posto a migliaia di Suv che sfrecciano a velocità incredibili sulle strade ad otto corsie che portano alla piazza rossa.

Clamoroso! Le strane storie dell’ENIT...
Sempre a Mosca vengo a sapere che Magnani, attuale direttore generale dell’ENIT (Ente Nazionale Italiano Turistico, discusso ed in fase di analisi pre-riforma) nonchè ex-direttore della sede di New York ha emesso un provvedimento di trasferimento di Biraschi in quel di Madrid.
Per chi non lo sapesse Biraschi è il direttore attuale della sede di Mosca con delega in tutta la Russia e paesi limitrofi.
Arrivato a Mosca 4 o 5 anni fa ha svolto un lavoro fantastico con una conseguente crescita a doppia cifra, oltre il 30% di media annuale. Non solo ha praticamente risolto il problema dei visti organizzando un’assistenza al Consolato italiano che li concede, velocizzandone i tempi di rilascio, ma si è anche guadagnato la simpatia e la stima di tutti i tour operators russi che hanno trovato in lui e nella sede ENIT di Mosca la più valida delle collaborazioni.
Ho incontrato vari t.o. che mi hanno chiesto di aiutarli ad evitare questo cambiamento.
Un alternanza inutile in quanto Carlo Biraschi a Madrid sarà sprecato, con soli due anni a disposizione per modificare flussi che sono stabili e non ulteriormente motivabili da anni.
Oxana, mitica e giovanissima conduttrice di Danko, uno dei piu’ grandi tour operator russi per l’outgoing verso l’Italia, mi ha raccontato che “Carlo è stato capace di andare da solo a cercarsi i passaporti russi che il Consolato aveva smarrito nei propri uffici, salvando così la vacanza italiana di alcuni clienti...”.

Chi si occupa di turismo sa quanto sia discusso l’operato dell’Enit in molti paesi dove esistono le sue sedi.

Le obiezioni provenivano e in qualche caso provengono tuttora, soprattutto da parte degli operatori che non trovavano o non trovano quell’assistenza informativa di qualità da parte di questo ente.
In quaranta e più anni di esperienza diretta devo dire che raramente ho incontrato direttori ENIT non all’altezza, certo che qualche privilegio concesso negli anni 60 potrebbe risultare ora assai discutibile.
Non è un lavoro facile e richiede grandi doti di equilibrio nel gestire i rapporti tra gli albergatori e coloro che determinano direttamente e o indirettamente la domanda.
In particolare in Germania i giornalisti tedeschi non hanno mai accettato che un delegato ENIT non parli immediatamente bene la loro lingua.

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